TRASFERIRSI A VIVERE ALL’ESTERO
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Trasferirsi a vivere all’estero: gli errori da evitare. Gentili lettori, gia in altri articoli avevavamo toccato il trasferimento della residenza all’estero,in quell’occasione avevamo toccato gli aspetti fiscali, ora vediamo quelli più eminentemente pratici ovvero quali sono le cose da fare e gli errori da non commettere, per poter essere regolarmente dei residenti esteri.
Articolo a cura dell‘Avvocato Bertaggia di Ferrara
Lo stato parte dal presupposto che sei falso e bugiardo, e che non ti trasferisci realmente al’estero, ma fai solo finta per pagare meno tasse: in realtà sei sospettato di vivere sempre in Italia. Triste, ma questo è il pensiero dell’amministrazione. In caso di trasferimento della residenza fiscale devi essere in grado di provare all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza che ti sei realmente trasferito all’estero e che non stai cercando scuse per evadere il fisco in Italia.
Quindi, ricordati, la prima cosa (ma non l’unica) da fare è quella di richiedere la cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente del tuo Comune e, contestualmente iscriversi all’AIRE, ovvero l’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero.
Questa modifica anagrafica è una condizione necessaria ma non sufficiente per dimostrare che ti sei trasferito in un Paese estero. In ogni caso, l’iscrizione all’AIRE garantisce anche la possibilità di usufruire di servizi forniti dalle rappresentanze consolari, come ad esempio la possibilità di votare per le elezioni politiche, oppure usufruire dell’assistenza sanitaria estera.
In definitiva, l’iscrizione all’AIRE è obbligatoria ogni qualvolta il soggetto voglia rimanere all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi, in modo duraturo e stabile.
I ERRORE DA EVITARE. Attenzione: molti vanno a vivere realmente all’estero, in totale buona fede, e non si iscrivono all’AIRE. CONSEGUENZE, risulterai sempre un residente italiano obbligato a pagare le tasse in Italia, e prima o poi arriverà una cartella esattoriale per tutti i redditi non dichiarati con le relative sanzioni.
TRASFERIRSI A VIVERE ALL’ESTERO: DEVI FARE IL FASCICOLO PROBATORIO DEL CONTRIBUENTE
Secondariamente, nell’ottica che, prima o poi, sarai controllato dall’amministrazione finanziaria dello Stato, devi pre-costituirti le prove della tua onestà. In pratica devi dimostrare che il trasferimento è reale e non fittizio, e che hai interrotto ogni rapporto con lo Stato italiano.
Sono documenti in cui è compresa la valutazione globale eseguita dall’Ufficio accertatore, alla luce delle prove fornite dal contribuente in fase di trasferimento. Un consiglio molto importante è quello di disporre tutte le prove in ordine cronologico, in modo da soddisfare il criterio temporale per avvalorare la tesi del cambio di residenza non fittizio.
Occorre fare attenzione alla costituzione del Fascicolo Probatorio, i documenti devono fornire la prova che:
- vivi realmente all’estero
- hai interrotto ogni legame giuridico con l’Italia
- hai interrotto ogni legame affettivo in Italia
Sembrano banalità, ma solo sostanza. Approfondisci la giurisprudenza in merito cliccando qui.
Tali documenti devone essere concordanti e precisi, ovvero consistere in elementi che sostengono in modo puntuale la posizione del soggetto. Inoltre deve essere incluso il fatto oggettivo della stabile permanenza nel luogo e l’elemento oggettivo della volontà di rimanervi.
TRASFERIRSI A VIVERE ALL’ESTERO: LE PROVE DA PRECOSTITUIRE
Qualora ci si trasferisca in un Paese che non è nella Black List e non è quindi reputato a fiscalità privilegiata, l’onere della prova dell’effettiva residenza nel nuovo Paese spetta all’Amministrazione finanziaria, e non al contribuente.
Ciò però non salva dai controlli, è prudenziale quindi farsi trovare pronti nel caso venga eseguito un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, costituendo un fascicolo documentale di prove atte a fornire la prova negativa della sussistenza di elementi di collegamento con l’Italia, in cui sono inclusi:
- Residenza italiana del coniuge o dei figli
- Presenza di unità immobiliare tenute a disposizione in Italia
- Esistenza di atti di donazione effettuati in Italia
- Esistenza di movimentazione a qualsiasi titolo di somme di denaro, oppure altre attività finanziarie in Italia
- Esistenza di quote di società di persone in Italia
- Esistenza di utenze juintestate al trasferito, in Italia
- EAmministrazione di società, anche di capitali, a ristretta base familiare
- Titolarità di conti correnti alimentati con accrediti di ogni genere
- Esistenza di atti di compravendita
- Automezzi, motocicli, natanti, aerei, intestati
- Rapporto di matrimonio in essere
- Figli minori
- Iscrizioni a circoli palestre etc.
Vedi tutto ciò in maniera molto più approfondita in questo articolo specifico.
In definitiva bisogna dimostrare di non avere più nessin tipo di legame giuridico con l’Italia, nè di avere in Italia il centro degli affetti. Il tutto documentalmente.
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Autore. Studio Legale Internazionale Bertaggia – Titolo Trasferirsi a vivere all’estero. Gli errori da evitare, in www.avvocatobertaggia.com/blog
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Articolo aggiornato all’11 Febbraio 2023