Residenza fiscale persone fisiche 2025: requisiti, esempi e rischi (D.Lgs. 209/2023)
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Articolo a cura dell‘Avvocato Bertaggia di Ferrara→
In breve:
- Dal 1° gennaio 2024 la residenza si determina con 4 criteri alternativi: residenza civilistica, domicilio (relazioni personali/familiari), presenza fisica, iscrizione anagrafica (presunzione relativa).
- Si conteggiano anche le frazioni di giorno e si sommano periodi non consecutivi nell’anno (183/184 gg).
- AIRE: importante ma non decisivo; restano obblighi e sanzioni amministrative per omissioni.
- Split year non previsto dal diritto interno; si applica solo se la singola Convenzione lo prevede.
Cos’è cambiato dal 2024
L’intervento dell’art. 1, D.Lgs. 209/2023 (attuazione della riforma in materia di fiscalità internazionale) ha riscritto i criteri di residenza fiscale delle persone fisiche a decorrere dal 1° gennaio 2024. Il nuovo impianto allinea la disciplina alle migliori prassi internazionali e alle Convenzioni contro le doppie imposizioni.
Il testo dell’art. 1 D.Lgs. 209/2023 (art. 2, c. 2 TUIR)
«Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta, considerando anche le frazioni di giorno, hanno la residenza ai sensi del codice civile o il domicilio nel territorio dello Stato ovvero sono ivi presenti. […] Salvo prova contraria, si presumono altresì residenti le persone iscritte per la maggior parte del periodo d’imposta nelle anagrafi della popolazione residente.»
Nota operativa 2024–2025. I 4 criteri sono alternativi; per “maggior parte” si sommano anche periodi non continuativi; l’iscrizione anagrafica è presunzione relativa.
Domicilio fiscale: che cosa conta davvero
Il domicilio è il luogo in cui si sviluppano, in via principale, le relazioni personali e familiari. La norma privilegia tali legami rispetto a quelli economici. Tuttavia, elementi di fatto (es. disponibilità di un’abitazione in Italia con utenze attive, rientri periodici, stabile rete sociale) possono indicare la permanenza di un effettivo legame con l’Italia.
Il Decreto ha introdotto significative novità nel criterio del domicilio, ora strettamente legato agli interessi familiari e personali del contribuente, (come peraltro la giurisprudenza prevalente→ già faceva precedentemente) differenziandolo dalla precedente definizione civilistica.
Inoltre, la presenza fisica nel territorio dello Stato emerge come un criterio autonomo e indipendente per determinare la residenza fiscale.
Presenza fisica: come funziona (turisti, studenti, smart working)
Dal 2024 la presenza fisica in Italia per 183/184 giorni (contando anche le frazioni di giorno) è criterio autonomo di residenza, a prescindere dal motivo della permanenza. Esempi: turismo prolungato, studio, assistenza a familiari, lavoro in smart working dall’Italia per datore estero.
Residenza fiscale persone fisiche. Come si contano i giorni (anche non consecutivi)
- Si contano le frazioni di giorno (anche un’ora vale come giorno intero ai fini del conteggio).
- Si sommano periodi non consecutivi nell’anno fiscale.
- Esempio (anno bisestile): permanenze frazionate che totalizzano 184 giorni → residenza in Italia per tutto l’anno.
AIRE: presunzione relativa e sanzioni
L’iscrizione all’AIRE resta fondamentale per gli italiani all’estero, ma è presunzione relativa: non basta, da sola, ad escludere la residenza fiscale italiana se ricorrono altri criteri. Ricordiamo gli obblighi anagrafici e le sanzioni amministrative per omesse comunicazioni (importi aggiornati dalla Legge di bilancio 2024).
Per approfondire il concetto di residenza estera e tasse: clicca→
Doppia residenza, split year e tie‑breaker rules
Con il nuovo criterio della presenza fisica, i casi di doppia residenza possono aumentare. La soluzione si trova nelle Convenzioni contro le doppie imposizioni (tie‑breaker rules): abitazione permanente, centro degli interessi vitali, soggiorno abituale, nazionalità e, in ultima istanza, procedura amichevole tra Stati.
Split year: non previsto in via domestica; può applicarsi solo se espressamente inserito nel singolo trattato (es. Germania, Svizzera).
Residenza fiscale persone fisiche. Paesi “black list” e onere della prova (DM 4/5/1999)
La presunzione legale relativa di residenza in Italia per i cittadini italiani cancellati dall’anagrafe e trasferiti in Paesi diversi da quelli individuati dal DM 4 maggio 1999 resta in vigore: in tali casi grava sul contribuente l’onere di provare l’effettiva residenza estera.
Worldwide taxation e doppia imposizione
Chi è fiscalmente residente in Italia è tassato sul reddito ovunque prodotto (principio di tassazione mondiale). Le Convenzioni internazionali e il credito d’imposta riducono la doppia imposizione, ma un’errata qualificazione della residenza può generare sanzioni e contenzioso.
La residenza fiscale è cruciale poiché determina l’assoggettamento alle imposte sui redditi e sul patrimonio. In Italia, si tassa non solo il reddito prodotto nel territorio nazionale (principio di territorialità, come molte giurisdizioni offshore, Hong Kong→ e Panama→ fra le migliori), ma anche quello prodotto all’estero (principio di tassazione mondiale) come previsto dall’articolo 3 del TUIR.
Residenza fiscale persone fisiche. Checklist anti‑contestazioni (documenti da conservare)
- Prove di presenza all’estero: biglietti, carte d’imbarco, timbri, estratti movimenti, alloggi, iscrizioni scolastiche dei figli.
- Prove di assenza dal territorio italiano: calendario giornaliero, contratti esteri, buste paga estere, assicurazioni, bollette estere.
- Per chi mantiene una casa in Italia: stato delle utenze, effettivo utilizzo, frequenza rientri.
- Per smart working: policy aziendale, location delle prestazioni, giornate rendicontate.
Conclusioni e perché rivolgersi allo Studio Bertaggia
La riforma del 2024 ha reso la residenza fiscale più aderente alla realtà ma anche più rigorosa sul piano fattuale. Oggi contano il luogo in cui vive la famiglia, le relazioni personali, e i giorni effettivi di presenza in Italia (anche frazionati e non consecutivi). Una pianificazione imprecisa espone a doppia residenza, recuperi d’imposta e sanzioni.
Studio Legale Internazionale Bertaggia La assiste nel:
- valutare correttamente i quattro criteri e i rischi di contestazione (AIRE, domicilio, presenza fisica);
- gestire i trasferimenti internazionali coordinando diritto interno e Convenzioni (tie‑breaker, eventuale split year da trattato);
- predisporre dossier probatori e policy (smart working, nomadi digitali) per ridurre il rischio di accertamenti;
- impostare una struttura compliant (monitoraggio estero, RW, IVIE/IVAFE, conti esteri) e difesa in caso di verifica.
Serve un parere personalizzato? Chiami l’Info Line +39 348 361 0420 o scriva oggi stesso: riceverà una roadmap chiara e difendibile.
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Articolo aggiornato al 18 Agosto 2025