SAN MARINO VOLUNTARY DISCLOSURE ULTIMA CHIAMATA
La Voluntary Disclosure è stata prorogata
E’ stato approvato ieri in Consiglio dei ministri, riunitosi il 29 Settembre 2015, il decreto legge che allunga i tempi sul rientro dei capitali spostando la scadenza finale a fine anno. Il decreto in questione è il n° 153 del 30 Settembre 2015 ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale alla serie generale con il numero 227. Arriva il 30 Settembre 2015, a 24 ore di distanza dalla scadenza originaria per l’adesione al programma di rientro dei capitali detenuti all’Estero, prevista dalla Legge 15 dicembre 2014, n. 186, la comunicazione ufficiale dei nuovi termini entro cui presentare la domanda di collaborazione ovverosia:
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entro il 30 novembre dovrà essere presentata la domanda di collaborazione per il rientro dei capitali in via telematica (prima dichiarazione);
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entro il 30 dicembre dovranno pervenire le istanze integrative e la cosiddetta relazione accompagnatoria corredata di tutte le informazioni necessarie per ricostruire innanzitutto il patrimonio formatosi nel corso degli anni e detenuto nei periodi d’imposta ancora accertabili da parte del fisco in violazione della normativa sul monitoraggio fiscale. Infatti, lo stesso Consiglio dei Ministri precisa che “L’integrazione dell’istanza e la documentazione possono essere presentate entro il 30 dicembre 2015.”
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Presupposto per accedere alla procedura di Voluntary Disclosure è essere un soggetto destinatario degli obblighi di monitoraggio fiscale, ovverosia uno dei soggetti precisamente individuati dall’art. 4 del decreto legge 167 del 1990.
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Nello stesso decreto, si evidenzia che “ al fine di assicurare la trattazione unitaria delle istanze e la data certa per la conclusione dell’intero procedimento i termini di decadenza per l’accertamento di cui all’art. 43 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 Settembre 1973, n° 600 e all’art 57 del Decreto Iva, nonché i termini di decadenza della notifica dell’atto di contestazione ai sensi dell’art. 20 del decreto legislativo 18 Dicembre 1997, n°472 che scadono a decorrere dal 31 Dicembre 2015, limitatamente agli imponibili, alle imposte, alle ritenute, ai contributi, alle sanzioni e agli interessi relativi alla procedura di collaborazione volontaria e per tutte le annualità e le violazioni oggetto della procedura stessa, sono fissati, anche in deroga a quelli ordinari, al 31 Dicembre 2016”.
Rimangono invariate le scadenze fiscali per la presentazione del Modello Unico 2015, all’interno del quale nel quadro RW, si dovrà già dare contezza al fisco italiano della localizzazione del patrimonio detenuto all’estero e del suo ammontare al termine del periodo d’imposta 2014.
La Voluntary disclosure quindi, per tutti coloro che detengono capitali all’estero non dichiarati, a San Marino, ma anche in Svizzera, a Montecarlo ed in altri paesi che hanno firmato trattati di collaborazione con l’Italia, resta l’ultima opzione per evitare problematiche fiscali e penali di rilievo. Infatti dalle notizie che leggiamo vengono segnali sempre più preoccupanti per tutti coloro che non decideranno di effettuare la Voluntary Disclosure, soprattutto nei riguardi dei capitali detenuti illecitamente nella Repubblica di San Marino: infatti la Guardia di Finanza Italiana, ha avviato un’indagine su più di 58.000 persone che, tra il 2009 e il 2014, hanno effettuato delle transazioni finanziarie tra Italia e San Marino per oltre € 33bn ($ 36.2bn). Infatti, la GdF, nell’ambito di un comunicato stampa, ha dichiarato che l’indagine, denominata”Torre d’Avorio” è scaturita, con la relativa identificazione di coloro che hanno esportato illegalmente somme di danaro, ad esito delle ricerche intraprese negli ultimi anni nell’esportazione illegale di capitali, in riciclaggio di denaro ed evasione fiscale tra San Marino e l’Italia. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Forlì, in collaborazione con la Guardia di Finanza, è riuscita a identificare oltre 58 mila persone, fra italiani e stranieri, che tra il 2006 ed il 2014 hanno versato la quasi di 22 miliardi di euro su conti bancari di istituti della Repubblica di San Marino. L’azione della Guardia di Finanza ha avuto impulso a seguito alla indagine giudiziaria “Varano” iniziata nel 2008 a Forlì. La Guardia di Finanza ha quindi avviato uno specifico piano operativo per analizzare oltre 58.000 soggetti che negli anni compresi dal 2009 al 2014 hanno effettuato movimentazioni finanziarie tra l’Italia e la Repubblica di San Marino. Dette persone sono stati individuate a seguito dello sviluppo di un’articolata indagine di polizia giudiziaria avviata negli anni scorsi dal Nucleo di Polizia tributaria di Forlì e coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì, in materia di riciclaggio, evasione fiscale e altri reati. I primi risultati evidenziano un’enorme flusso di soldi in movimento fra Italia e San Marino: difatti le prime (sommarie) verifiche condotte nei confronti di oltre 1.050 posizioni, sulla base delle risultanze preliminari delle indagini, hanno consentito di evidenziare redditi nascosti al fisco per oltre 850 milioni di euro ed un’evasione I.V.A. per oltre 153 milioni di euro. L’approfondimento della documentazione è stato condotto dai Reparti Speciali della Guardia di Finanza, in stretta collaborazione con gli investigatori del Nucleo di Polizia tributaria di Forlì e della Autorità Giudiziaria forlivese, per i profili strettamente legati alle ipotesi di riciclaggio di proventi illeciti. Tale copiosissima indagine riguarderà in totale 58.841 soggetti, di cui 26.953 italiani e 31.888 sammarinesi o residenti all’estero, che hanno effettuato movimentazioni finanziarie appunto per 33 miliardi di euro in totale. La GdF ha confermato che l’accordo contro la doppia imposizione vigente fra Italia e San Marino, entrato in vigore nel mese di ottobre del 2013, ha contribuito in modo significativo, per non dire fondamentale, alle sue indagini. L’accordo contiene il quadro concordato a livello internazionale per lo scambio di informazioni fiscali tra Italia e San Marino.
Per tutti coloro che hanno mosso cifre fra Italia e San Marino in maniera illecita è giunto il momento di dichiarare il tutto effettuando urgentemente la Voluntary Disclosure per la quale il nostro Studio è attrezzato e preparato. Aspettare ancora un solo giorno prima di effettuare la dichiarazione di emersione dei capitali illecitamente detenuti all’estero potrebbe essere troppo tardi: la sua mancanza rischia di trasformarsi in un disastro sia penale che finanziario per tutti coloro che hanno detenuto o detengono soldi nella Repubblica di San Marino senza averli dichiarati.
Se hai movimentato Soldi fra l’Italia e la Repubblica di San Marino ed hai bisogno di effettuare la Voluntary Disclosure, chiama immediatamente lo 0532240071, oppure scrivici clicca qui, sarai immediatamente ricontattato.
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Autore. Studio Legale Internazionale Bertaggia – Titolo – San Marino Voluntary Disclosure, ultima chiamata-, in www.avvocatobertaggia.com/blog