SOLDI A SAN MARINO-VOLUNTARY DISCLOSURE
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San Marino Voluntary Disclosure. I tempi degli italiani che portavano soldi a San Marino sembrano essere definitivamente tramontati. Con i nuovi accordi fra Italia e la Repubblica di San Marino, l’unica possibilità, per i non residenti sammarinesi, di non vedersi bloccati i propri fondi, è quella di effettuare la Voluntary Disclosure. Non a caso il MEF italiano annuncia di attendersi un notevole gettito dalle entrate fiscali supplementari dai cittadini italiani con patrimoni non dichiarati a San Marino, grazie all’adesione della voluntary disclosure.
SAN MARINO ESCE DALLA BLACK LIST
Grazie a questa normativa, infatti, l’Italia ha definitivamente tolto San Marino dalla “black list” dei paesi considerati paradisi fiscali a partire dal Febbraio 2014 dello scorso anno, in seguito alla ratifica del trattato contro la doppia imposizione fiscale tra i due Paesi. Vi è da considerare che, in aggiunta alle disposizioni per la riduzione delle ritenute fiscali alla fonte sui dividendi, royalties ed interessi, il fattore determinante che ha fatto uscire la Repubblica di San Marino dalla black list è il fatto che nel trattato contro la doppia imposizione fiscale Italia-San Marino, contiene il più recente quadro normativo a livello internazionale per lo scambio di informazioni fiscali, ovvero la fine assoluta del segreto bancario, ciò in base al recepimento pressoché totale della Direttiva UE del consiglio del 15 febbraio 2011 N. 16, relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale e che abroga la direttiva 77/799/CEE. Ciò sta a significare che i tempi di coloro che detenevano capitali non dichiarati a San Marino è definitivamente tramontato. Resta unicamente la Voluntary Disclosure per poter nuovamente gestire e possedere nella legalità il danaro accumulato.
SAN MARINO VOLUNTARY DISCLOSURE: COSE DA EVITARE
Altre soluzioni, magari proposte da fantomatiche “società di consulenza”, che prospettino soluzioni offshore-finte residenze estere-costituzioni di società presuntivamente anonime etc, non solo sono destinate al fallimento più completo data la tranciabilità di tali movimenti, ma, quand’anche si riuscisse ad effettuarli, ci si scontrerebbe poi in futuro con analoghi problemi, magari in qualche isola sperduta. Avevamo già previsto il verificarsi di tali fatti in questo nostro articolo “La fine del mondo offshore“, e gli avvenimenti ci hanno dato ragione. Ricordiamo quindi che gli investitori italiani con patrimoni non dichiarati a San Marino devono, ora più che mai, regolarizzare la loro posizione fiscale attraverso il programma di voluntary disclosure: rammentiamo che il termine ultimo per l’effettuazione di tale dichiarazione di attività finanziarie estere non dichiarate scade il 30 Settembre, 2015. Coloro che desiderano aderire dovranno pagare tutte le imposte arretrate sia in un unico importo che a rate, ma avranno una notevole riduzione delle sanzioni amministrative ed una parziale immunità penale.
SAN MARINO VOLUNTARY DISCLOSURE: IL NUOVO MONDO FINANZIARIO
Tutto ciò avviene nell’ambito di un movimento che non è più possibile fermare, i dati finanziari sono senza più segreti nell’Unione europea, e nel mondo. A partire dal 2017 e per alcuni stati dal 2018, lo scambio automatico di informazioni tra i paesi riguarderà anche dividendi, interessi, capital gain, saldi dei conti correnti e dei conti di deposito, oltre a ciò verranno comunicati in automatico anche i dati dei redditi da lavoro, compensi per i dirigenti, polizze vita, pensioni, proprietà e redditi immobiliari. In definitiva, tutto. Nulla sfuggirà all’occhio degli Stati. Se ciò sia un bene (migliore coesione sociale e risparmio fiscale) o un male (dittatura di fatto ed accumolo di risorse in mano ai governi senza che vengano distribuite ai cittadini) non spetta a noi dirlo. Fatto sta che le norme sono queste e pensare di sfuggirvi è veramente utopico, se non ridicolo, i giochi sono fatti. Vi sono altri modi, legali, per ottimizzare le proprie risorse. La cooperazione effettiva tra stati membri partirà a far data dal settembre 2017, contemporaneamente cioè allo scambio di informazioni seguendo gli schemi del Common reporting standard dell’Ocse. Il segreto bancario è, nel concreto, cancellato. Le attività di verifica sui conti saranno avviate dagli intermediari finanziari dei paesi firmatari (non tutti) già dal primo gennaio 2016. Scaricate il pdf per rendervi conto di quali sono i paesi firmatari l’accordo.
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Autore. Studio Legale Internazionale Bertaggia – Titolo Soldi a San Marino: voluntary disclosure, in www.avvocatobertaggia.com/blog
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Articolo aggiornato al 07 Maggio 2015