LONDRA PARADISO FISCALE: IL DOPO BREXIT
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Londra paradiso fiscale, gli scenari finanziari e fiscali del dopo Brexit. Con il completamento della Brexit il Regno Unito ha lasciato l’UE e dopo che sono stati raggiunti gli accordi stabiliti tra i due si direbbe che la nazione uscente abbia ottenuto una situazione decisamente più vantaggiosa.
Articolo a cura dell‘Avvocato Bertaggia di Ferrara
LONDRA PARADISO FISCALE: GLI SCENARI GENERALI
Il Regno Unito non avrà più accesso automatico alle banche dati della sicurezza, ma potrà accedervi su richiesta. Gli accordi tra il Regno Unito e le forze di sicurezza dell’Unione Europea saranno simili agli accessi assicurati agli Stati Uniti.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea non avrà più nessun ruolo nel sistema giuridico britannico. Nel caso di controversie tra i tribunali inglesi e la Corte di Giustizia, le cause verranno sottoposte al giudizio di un tribunale indipendente. Cionondimeno, la Corte di Giustizia Europea potrà ancora esercitare il proprio ruolo sull’Irlanda del Nord, poiché quest’ultima continua a sottostare ad alcune regole commerciali europee.
Sono stati eliminati dazi o limiti sulle quote commerciali tra Regno Unito e Unione Europea, ma alcune nuove verifiche e dichiarazioni doganali saranno applicate ai confini. Sono state apportate delle restrizioni sui prodotti alimentari britannici inviati all’UE (come per le carni crude da congelare a -18 gradi Celsius prima di essere esportate).
I cittadini britannici possono ancora viaggiare in Europa, provvisti di un visto, se vogliono rimanere per più di 90 giorni in un periodo di 180 giorni.
LONDRA PARADISO FISCALE: LE RIFLESSIONI
A seguito di tutte quelli cambiamenti il Regno Unito potrebbe divenire la Singapore del Mare del Nord, con grande dissenso del parlamento europeo ed il pericolo che potrebbe affrontare l’economia europea, che sarebbe costretta ad innovarsi ed a riconsiderare la politica fiscale attuale, produttiva solo di diseguaglianze sociali e fallimenti economici, e che sta trascinando in recessione l’intera UE.
I politici e gli accademici più conservatori inglesi sostengono la trasformazione del Regno Unito in un Paradiso Fiscale, una volta svincolato dalle leggi comunitarie, fondato sul commercio deregolamentato e su una tassazione più leggera per le società.
Ecco che il Regno Unito potrebbe assumere un ruolo particolare facilitando le transazioni tra il sistema finanziario Usa e le società della UE, ricercando un varco per i mercati americani.
Si prospetta la trasformazione di Londra in un contesto molto più attrattivo per gli investimenti globali, dopo che la tassazione per le società è stata recentemente ridotta dal 28% al 19%, con la prospettiva di portarla al 17%. Chiaramente la Nazione dovrà cercare di compensare dal momento che la “corporation tax” apporta al fisco inglese quasi i’8% delle entrate complessive fiscali.
LONDRA PARADISO FISCALE: I DOMINIONS D’OLTREMARE BRITANNICI
Per il Regno Unito, Il poter diventare un Paradiso Fiscale, è un’ipotesi basata anche sul fatto che altri Paesi e Territori come Cayman, Bermuda, Isole Vergini Britanniche, Gibilterra, sono alle sue dipendenze e controllano oltre il 20% del mercato globale dei servizi offshore.
Da specificare che il mercato globale comprende sia quello legale che illegale dal momento che le “giurisdizioni segrete britanniche formano una ragnatela progettata per facilitare il flusso finanziario illecito verso la City dove si stima che ogni anno vengano riciclati circa 90 miliardi di sterline, secondo la National Crime Agency del Regno Unito”. Da questo punto di vista l’imprenditore accorto dovrà essere affiancato da professionisti adeguati e preparati, per evitare di cadere nell’illegalità: cosa sempre da evitare.
Tutto questo scenario viene definito come “modello Singapore” e sta letteralmente terrorizzando il parlamento europeo. Il governo del primo ministro Boris Jhonson ha già predisposto un progetto per creare porti liberi nel Paese con lo scopo di promuovere l’economia britannica post Brexit.
Ricordiamo che le merci che entrano nei porti franchi sono esentasse e prive di tariffe all’importazione oltre che beneficiare di regolamenti semplificati.
LONDRA PARADISO FISCALE: LE PROSPETTIVE PER GLI IMPRENDITORI ITALIANI
Quali possonono essere, quindi, le prospettive per gli imprenditori italiani desiderosi di avere vantaggi tangibili dal dopo Brexit? Innumerevoli. Nella premessa che una reale delocalizzazione deve avvenire nel rispetto delle norme per evitare fenomeni di esterovestizione, l’imprenditore italiano che voglia creare un ltd nel Regno Unito ed usarla come veicolo societario per fare business adeguato e con un peso fiscale più basso, nella legalità, sono innumerevoli, specie nel settore finanziario, del trading, e dell’import-export globale.
Ma, attenzione, sono finiti (giustamente!) i tempi delle ltd a basso costo, usate solo come veicoli per effettuare esterovestizione ed evasione fiscale a basso costo. Chi crede ancora a schemi del secolo scorso sarà colto da cocenti e dolorose sconfitte: l’imprenditore e l’uomo d’affari moderno ed evoluto accoglie in pieno il concetto per il quale, per usufruire di vantaggi fiscali ed amministrativi all’estero, all’estero dovrà regolarmente, e realmente allocarsi.
Lo Studio Legale Internazionale Bertaggia si occupa da 30anni di internazionalizzazione ed ha tutte le competenze necessarie per la risoluzione delle problematiche estere e volte all’internazionalizzazione.
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Autore. Studio Legale Internazionale Bertaggia – Titolo Londra paradiso fiscale: il dopo Brexit, in www.avvocatobertaggia.com/blog
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Articolo aggiornato al 25 Giugno 2022